
Quali sono i principali vantaggi dei prestiti per dipendenti pubblici?
Se sei arrivato fin qua è perché desideri conoscere i principali vantaggi che sono relativi alla richiesta e alla concessione di un prestito destinato ai dipendenti pubblici. In questa guida vediamo infatti esattamente cosa sono i prestiti per dipendenti pubblici e statali e quali sono le principali caratteristiche di queste tipologie di forme di credito. Questi prestiti rappresentano di fatto gli strumenti più rapidi e comodi grazie ai quali hai la possibilità di ottenere un finanziamento, senza la necessità di presentare un preventivo oppure anche senza mostrare una vera e propria motivazione.
Se fai richiesta di un prestito destinato ai dipendenti pubblici puoi ottenere il denaro richiesto in modo praticamente immediato e anche in tempi che sono decisamente celeri, senza la necessità di mostrare troppe garanzie economiche. Devi sapere che se sei un dipendente del settore pubblico oggi hai la possibilità di richiedere dei prestiti che ti permettono di ottenere degli importi anche abbastanza alti, ad esempio fino a 75.000 €, tramite la richiesta di un finanziamento destinato appositamente a tutti i lavoratori dipendenti e che viene elargito tramite il metodo previsto della cessione del quinto del proprio stipendio. Tramite i prestiti per dipendenti pubblici con cessione del quinto, puoi quindi rimborsare un prestito attraverso delle trattenute che avvengono in modo automatico e diretto dalla propria busta paga.
Prestiti per dipendenti pubblici: le tipologie e i rimborsi previsti
I dipendenti pubblici possono trovare molto comoda la richiesta di prestiti con cessione del quinto, degli strumenti di credito che permettono di ottenere delle somme di denaro abbastanza elevate da rimborsare non tramite dei bonifici ma che prevedono un rimborso tramite una trattenuta diretta delle rate mensili direttamente in busta paga. La trattenuta delle rate mensili sulla busta paga dei soggetti richiedenti arriva massimo ad un quinto, ovvero al 20%, dello stipendio del lavoratore dipendente, e non oltre (per legge). Ciò significa quindi che la rata mensile non potrà mai superare il 20% degli introiti netti di cui si può usufruire ogni mese in busta paga.
Per fare richiesta di un prestito con cessione del quinto occorre servirci di tutta la documentazione che è prevista per la richiesta di un finanziamento, tra cui la propria busta paga oppure il modello CUD o il 730. Si consiglia ad ogni modo sempre di informarsi bene sulle aree dedicate ai prestiti, presenti su ogni singolo sito bancario. Se desideri fare richiesta di un prestito per dipendenti pubblici, inoltre, devi rispettare anche degli specifici requisiti che sono utili per l’accesso è che ti permettono di ottenere un prestito in tempi abbastanza rapidi, il cui rimborso avviene attraverso delle trattenute dirette in busta paga.
Nei prestiti per dipendenti pubblici con cessione del quinto, è direttamente il datore di lavoro che si occupa di versare alla banca ciò che le spetta per quanto riguarda proprio il rimborso delle rate mensili che sono previste dal piano di ammortamento del finanziamento stesso. È una trattenuta che va a coprire massimo un quinto dello stipendio che viene percepito dal soggetto che fa richiesta del prestito. Desideri saperne di più? Dai un’occhiata al sito prestitidipententipubblici.it.
Quali sono i vantaggi dei prestiti per i dipendenti pubblici?
Tutti i lavoratori pubblici e statali oggi possono accedere a prestiti finanziamenti che sono dedicati appositamente a loro e che prevedono spesso anche dei vantaggi particolari. Per fare richiesta di questi finanziamenti occorre necessariamente essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Devi sapere inoltre che uno dei principali tipi di vantaggi previsti per questo tipo di prestito ha a che fare con la presenza di un tasso di interesse fisso e non invece di tipo variabile. Ciò significa quindi che andremo a pagare esattamente la stessa cifra di denaro per ogni mese e il tasso di interesse fisso è previsto per una durata massima di 10 anni, per un importo che non può andare oltre i 50.000 euro.